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Invecchiamento, infiammazione, ridotta espressione mitocondriale e restrizione calorica.  

Il razionale di questo post è che l'eccesso di cibo è un fattore che aumenta il quadro infiammatorio complessivo e di conseguenza velocizza l'invecchiamento. Durante la terza età la qualità dell'alimentazione è la precondizione per la restrizione calorica.
La ricerca aiuta a comprendere i meccanismi dell'invecchiamento ma mangiare in relazione alle proprie necessità è un'arte umana da sviluppare nel corso della vita. Immaginare di mangiare di meno di per sé non migliora le aspettative di vita, ma ridurre il quadro infiammatorio complessivo è fondamentale.
Nel sito parleremo spesso di infiammazione collegata alla contrazione muscolare, citochine proinfiammatorie e  degranulazione dei mastociti, in particolar modo collegati a molti disturbi cronici dell'area genito-urinaria.
Ma l'infiammazione è un quadro biochimico complesso e favorire la produzione di ossido nitrico tramite restrizione calorica è una delle azioni preventive realizzabili.
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​Da circa 20 anni gli studi scientifici correlano la restrizione calorica alla longevità e al buon invecchiamento. Già da molti anni è stato dimostrato che la restrizione calorica nei topi determinava la maggiore espressione dell'ossido nitrico sintasi endoteliale (eNOS). Una maggiore produzione di ossido nitrico si accompagna  ad un aumento della biogenesi mitocondriale nei tessuti metabolicamente attivi come il muscolo, il fegato, il grasso bruno. Questo meccanismo è determinante per invecchiare in salute.
I processi infiammatori cronici aumentano con l'età; le citochine infiammatorie come il TNF-alfa, contribuiscono alla diminuzione di eNOS con successiva riduzione dei mitocondri e un peggioramento del quadro clinico. 
La conferma viene da un altro studio in cui l'iperespressione di eNOS rende i topi resistenti alla obesità e alle malattie correlate anche davanti ad una dieta obesogena, con il 60% di grassi.
Tra le malattie sotto studio, caratterizzate da infiammazione cronica e da marcata riduzione della funzionalità mitocondriale, sono la broncopneumopatia cronica ostruttiva, il diabete di tipo 2, lo scompenso cardiaco, che beneficiano tutte della restrizione calorica.
Riusciremo a mimare la restrizione calorica senza dover fare digiuni marcati?
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