Markers tumorali |
Indicazioni |
Ca 19.9 |
neoplasie del pancreas e delle vie biliari già diagnosticate o in fase di accertamento diagnostico differenziale in pazienti con imaging sospetto |
Ca 15.3 |
nelle donne o negli uomini con neoplasia della mammella già diagnosticata |
CA 125 |
per neoplasie epiteliali dell'ovaio o del corpo uterino già diagnosticate o in fase di accertamento diagnostico differenziale in pazienti con imaging sospetto |
PSA |
Antigene Prostatico Specifico. Il PSA è un marcatore specifico dell'organo, ma livelli elevati si registrano sia in presenza di condizioni benigne (una prostatite, un'iperplasia prostatica benigna ecc.), sia di processi neoplastici della prostata |
- In accordo con tutte le linee guida internazionali i marcatori tumorali devono essere prescritti solo per il follow-up (controlli dopo diagnosi e trattamento) di tumori specifici. Questi esami possono dare risultati falsamente positivi generando ansie e preoccupazioni inutili, ulteriori esami e interventi potenzialmente dannosi
- I markers non sono utilizzabili nella prevenzione e tutte le linee guida ne limitano l'uso all'ambito strettamente clinico:
- nella stadiazione di alcuni specifici tumori, dopo la diagnosi
- per valutare la risposta al trattamento
- per la diagnosi di recidiva di malattia in pazienti già trattati
- In alcuni casi (esempio carcinoma ovarico) non esiste nessuna prova che diagnosticare la malattia precocemente, prima della comparsa dei sintomi, sia di qualche utilità, anzi allo stato delle conoscenze aumentano gli effetti avversi gravi (vedi G.J.S. Rustin et al. “ Early versus delayed treatment of relapsed ovarian cancer: a randomised trial” Lancet 2010; 376:1155-1163
- In altri casi con la diagnosi precoce si diagnosticano tumori 'indolenti' che, se non trattati, non avrebbero dato alcun sintomo nel corso della vita del soggetto. La diagnosi spinge invece a interventi terapeutici con conseguenze anche serie
Il PSA nel maschio
- Anche la prescrizione del PSA deve seguire gli stessi principi e, alla luce dei risultati sotto riassunti, non va effettuato come test di screening, a maggior ragione nei maschi asintomatici sotto i 50 e sopra i 70-74 anni. Se l’assistito lo chiede, va sempre discusso in modo approfondito facendone presenti i limiti e i rischi
- Due grandi ricerche di alta validità hanno valutato l'efficacia dello screening con PSA. In quella americana le morti per cancro prostatico non si sono ridotte (dopo 13 anni la tendenza era 9% in più) (Journal of the National Cancer Institute, 2012)
- Nello studio europeo invece si sono ridotte del 21% le morti per cancro prostatico, ma senza alcuna riduzione nel rischio generale di morte: anzi i dati mostrano che dopo 13 anni le morti totali nel gruppo con PSA hanno avuto in tendenza un aumento dello 0,53% (Schroder FH. Lancet 2014 - Suppl. appendix pag. 20)
- C’è stato inoltre un aumento notevole di soggetti sottoposti a prostatectomia: per evitare una morte da carcinoma prostatico è stato necessario effettuare circa 20 asportazioni 'inutili', per tumori che non si sarebbero manifestati, con frequenti conseguenze in termini di impotenza e talora di incontinenza urinaria
- Autopsie su morti per altre cause hanno rivelato ca prostatici latenti già nell’8% dei maschi sotto i 30 anni, e nel 60-80% degli ottantenni. Una Giuria di cittadini con informazioni chiare e complete ha deliberato che il SSN dovrebbe sconsigliare attivamente i PSA di screening