Introduzione
Agite è nata come un’associazione professionale che deve supportare la qualità del lavoro, le modalità operative, la loro valutazione (processi di audit), lo scenario futuro della professione, associata alla fornitura di servizi tra cui aggiornamento, documenti di consenso, assicurazioni professionali, web e social che siano in grado di entrare in comunicazione con professionisti e con l’utenza interessati alla qualità dei servizi. Un’associazione utile e rappresentativa di noi.
Siamo al primo direttivo in persona in numero ristretto e possibilità di confronto efficace. E’ la migliore opportunità per scelte che vadano oltre la programmazione dei congressi regionali. I prossimi due anni vedano protagonisti ai massimi livelli di AOGOI e SIGO tutti i personaggi che ci possono supportare, da Trojano a Chiantera, da Dubini alla Viora e a breve la Presidenza di Valeria al Congresso di Firenze.
Questo è il mio contributo alla riunione: possiamo arrivare al 19/1 preparando un bollettino con documenti scritti, pareri personali, suggerimenti per rendere produttive le 4 ore della riunione.
Gli obiettivi segnalati sono numerosi e non sopportabili con le nostre forze attuali: va quindi fatta una selezione: documenti come questo, accettazioni di questo o quel punto, contestazioni o brain storming sarebbero ben accetti in funzione di un bollettino di preparazione al CdP
Obiettivi
Il numero di iscrizioni indica la rappresentatività di un’associazione professionale, nei primi 3 anni avevamo circa 300 iscritti di cui la maggior parte operativi e disponibili a dedicare tempo. Certamente i Congressi regionali da soli non possono essere efficaci a incrementare gli iscritti e diventa difficile richiedere un’iscrizione senza una specifica utilità. Bisognerà dare una priorità agli obiettivi considerando un numero attualmente limitato di collaboratori. La mia idea in termini di priorità:
1. Definire le necessità di bilancio
Senza un minimo operativo ogni azione diventa complicata. Dal sito, alle riunioni di persona, alla stampa di documenti, è necessario stabilire un budget minimo, con un lavoro progetti finalizzati a sponsorizzazioni su argomenti di specifica valenza territoriale (vulvodinia, contraccezione, ecc.) confrontandoci con AOGOI dopo attenta analisi dei progetti. Sono da programmare circa 4 CdP.
2. Individuazione del costo dei servizi AOGOI per associato
AOGOI fornisce servizi agli associati che hanno un costo per associato. Propongo di acquisire i servizi AOGOI individuando modalità possibili e costi. Per esempio, quanto può essere utile l’assicurazione sanitaria AOGOI per i nostri iscritti? Qual’è l’assicurazione gratuita correlata ad AOGOI?
La prima associazione che ha differenziato i rischi per professionisti territoriali è stata AGITE più di 10 anni fa, attualmente ci si può arrivare tramite AOGOI e AGEO. Ci riproponiamo?
3. Riunioni operative in presenza
Sono abituato alle riunioni Online, con la SMIC abbiamo organizzato un master sulla contraccezione con due riunioni in quattro e il resto online: le nostre capacità di riunione sono modeste per motivi vari, tra cui tecnologie non aggiornate, ecc.
Le riunioni digitali in 20 persone sono utili dopo che i problemi principali sono stati già discussi.
Penso a 4 riunioni del CdP, almeno una riunione di tutti i regionali o su base di macroregione (Nord, Centro, Sud, Isole) e quando opportuno anche per alcuni gruppi di lavoro soprattutto se collegato a progetti.
4. Confronto con AOGOI e SIGO. 1 incontro tra direttivi. Alcuni punti
4. Comunicazione con gli operatori
I ginecologi specialisti ambulatoriali interni al primo lavoro passano da una realtà universitaria al confronto con dirigenze ASL o territoriali frequente avulsi dal contesto professionale e manca una responsabilità sanitaria nel processo di integrazione tra le diverse figure sanitarie. Spesso ciò determina, soprattutto nelle realtà più periferiche una percezione di solitudine, soprattutto nel confronto con le dirigenze o con colleghi demotivati.
In un mondo di comunicazione come l’attuale c’è bisogno di un approccio moderno che possa attirare i nuovi giovani specialisti.
5. Scopi del sito
Il sito non può avere accesso numeroso se si rivolge a un pubblico ristretto. Il sito deve ricevere l’accesso della popolazione, degli operatori, degli iscritti e infine della pubblicità, possibilmente correlata esclusivamente a progetti (corsi, congressi, webinar, eco online, ecc.). Il sito deve essere utile e avere un contatore per i contatti.
Per essere utile nella formazione il sito necessita di scritti di aggiornamento che si basino sulla realtà internazionale a partire da Medscape e da Lancet con moltissimo materiale open source. Traduzione e preparazione di documenti. Il sito può avere più ruoli:
6. Scopi del bollettino
Per quanto riguarda i bollettini alla fine del 2010 avevamo un bollettino per tutto, dal bollettino AGITE, il bollettino di aggiornamento (articoli estratti da 5 riviste internazionali che avevo avuto come sponsorizzazioni, attribuiti a specifici responsabili, ricordo con affetto la Turchetto e la rivista internazionale sull’adolescenza) e bollettini per area tematica. Molto dipenderà dal contributo dei consiglieri di presidenza, segretari regionali, componenti dei GdL.
Intanto propongo di avere contributi per un bollettino preparatorio per il CdP del 19/1.
7. Collaborazione con i Social?
Abbiamo tra i nostri associati Lisa Canitano che per Vita di Donne ha allestito comunicazioni video per le utenti con modalità molto interessante, già tempo fa. Inoltre, al congresso SIGO del 14-16/23 di Milano la relazione della d.ssa Monica Calcagni “La contraccezione il web” ha ben spiegato come le nuove generazioni utilizzano il web in modalità social; la d.ssa ci ha riferito delle enormi possibilità in termini di contatti tramite i video su social. 1 milione di contatti, contro i 650 della SIGO. La dottoressa è stata avvicinata dalla d.ssa Silvia Von Wunster, primaria di Alzano Lombardo, presidente dell’ultimo congresso SIGO e nuova nel direttivo SIGO le ha proposto di collaborare con SIGO, ma è probabile che il rapporto con noi potrebbe essere più semplice per lei; le ho chiesto se poteva essere disponibile a venire al nostro direttivo; lei lavora il venerdì ma potrebbe liberarsi. Parlerò con Valeria su ciò e con Lisa proverò domani domenica 7/1. Ci potrebbe essere un’utilità per tutti. Alcuni video potrebbero essere linkati al nostro sito altri li potremmo produrre noi.
8. Elaborazione sui Gruppi di Lavoro (GdL)
In primo luogo serve definire obiettivi e modalità di lavoro de GdL, raccogliere le indicazioni di ogni componente dei gruppi, individuare e indicare i documenti essenziali o operativi di qualità attivi in determinate regioni.
L’intenzione dei GdL per aree tematiche aveva originariamente la logica di avere un GdL per ogni argomento che il ginecologo territoriale dovesse affrontare nella sua vita professionale; per una capacità di gestione gestione clinica in proprio del primo livello per ogni tematica, individuando il corretto momento per un invio ospedaliero con attenzione particolare per l’accesso facilitato in ospedale per le pazienti provenienti dalle strutture territoriali (nuova appetibilità per le strutture territoriali).
I GdL, in questa logica, devono individuare lo “standard minimo” del primo livello per tutti i ginecologi territoriali, già elaborati precedentemente da AGITE su: 1. contraccezione, 2. aborto volontario, 3. malattie a trasmissione sessuale, 4. sanguinamento uterino anomalo; 5. endocrinologia ginecologica, 6. Dolore mestruale e endometriosi, 7. Vulvodinia e dolore sessuale; 8. Incontinenza urinaria; 9. Climaterio 10. S. Genitourinaria della Menopausa 11. Violenza sessuale, 12. Ostetricia
I compiti dei GdL sulle aree specificamente territoriali sono possibilmente numerosi:
Alle regioni si da il compito di organizzare i congressi regionali, ma si può fare di più: sarebbe utile riuscire a fare una descrizione delle realtà consultoriali su base regionale e riuscire a segnalare le migliori procedure della regione per facilitare una maggiore omogenizzazione su base regionale (e un futuro lavoro sulle prestazioni dopo l’eventuale autonomia regionale, far rispettare il numero di operatori necessari e la qualità della struttura per non dover appartenere a una realtà lavorativa deprimente, da burn out.
Finanziamenti per progetti su base nazionale: quale contatto con aziende per progetti di vario genere (congressi, corsi aggiornamento on line, formazione all’addestramento all’introduzione di IUD): ho iniziato a contattare la Bayer e la Gedeon Richter; dovremmo mettere insieme i vari contatti o prodotti di interesse territoriale (come la palmitoiletanolamide, il PEA micronizzato, per un progetto sulla vulvodinia, ecc.) e sviluppare progetti che potrebbero essere utili alla nostra formazione,
Qualche discussione va aperta su congressi itineranti all’interno di un progetto sovvenzionato come quello sulla vulvodinia che era partito in Sicilia con un programma interessantissimo facilmente replicabile e bloccato non so perché. Inoltre: quale collaborazione tra le regioni, come devono essere gestiti i soldi delle sponsorizzazioni regionali, quale ruolo dei responsabili nord, centro, sud, isole, ecc.?
Nel 1996-8 (a memoria) con AGICO vi furono due congressi molto importanti che erano riusciti a produrre due volumi al tempo rilevanti grazie ai rapporti importanti (es. Veronesi nei congressi itineranti sulla menopausa). In prospettiva e solo se saremo in grado di allargare il nostro auditorium AGITE dovremmo pensare a una conferenza di consenso sull’attività consultoriale. Culturalmente è un lavoro molto simile a Consultori e PNRR.
Dovremmo anche poter elaborare sull’architettura delle strutture territoriali per la salute riproduttiva (concorsi, collaborazioni con la facoltà di architettura, una tesi universitaria?)
Perché in un consultorio non devo avere la possibilità di un esame infettivologico, un test HPV, uno streptococco beta emolitico in gravidanza, un microscopio, un ecografo con ecografia dedicato, una revisione dei casi, una valutazione dell’operato? Chi è responsabile di tutto ciò? A me la psicologa in consultorio dice che non è competente. Dodicesimo punto ma da affrontare a livello nazionale prima o poi.
Infine quale burocrazia sulle spalle dei medici?
13. Call for Action
La ginecologia territoriale ha più ambiti di cui due nel pubblico (specialistica ambulatoriale e consultori familiari) e uno privato che può essere esercitato nel proprio studio, studio associato, enti sanitari privati e/o convenzionati. Ma è certamente il pubblico che necessita di nuove modalità organizzative per nuove strutture territoriali che gestiscano il livello informativo, di counseling, di educazione alla popolazione e della gestione del primo livello di tutti gli item di possibile competenza territoriale.
Il primo obiettivo istituzionale, l’essere riconosciuti come uno dei tre attori della SIGO, è stato già raggiunto nel 2010, ma non è sufficiente. Altri ne rimangono ma vanno definiti con una scelta il più possibile condivisa e quindi discussa nel maggior numero di ambiti.
Vanno raggiunti i colleghi in modo moderno e differenziato: assicurazione, servizi, utilità del sito web; una mail List per condividere bollettini ad hoc; partecipazione ai gruppi di lavoro Sia con AGICO che con AGITE abbiamo promosso azioni e congressi con sindacati e associazioni per la salute riproduttiva, vi sono associazioni di pazienti (vedi endometriosi). Chiamare a raccolta i ginecologi territoriali, le ostetriche, si può pensare a una Call for Action.
14. Conclusioni: quale ruolo auspichiamo per il ginecologo nella struttura territoriale pubblica?
A Bologna ho potuto veder con Giovanni Fattorini, una struttura con due consultori familiari e struttura ambulatoriale con visite, eco, colposcopie e isteroscopie. E’ possibile prendere l’idea. Siamo molto indietro nella discussione su una nuova architettura delle strutture territoriali e come distribuire sul territorio tutta la clinica di primo livello più interventi di tipo ambulatoriale. Per una ginecologia green:
Infine:
Milano 6/1/2024
Maurizio Orlandella CdP Agite
Agite è nata come un’associazione professionale che deve supportare la qualità del lavoro, le modalità operative, la loro valutazione (processi di audit), lo scenario futuro della professione, associata alla fornitura di servizi tra cui aggiornamento, documenti di consenso, assicurazioni professionali, web e social che siano in grado di entrare in comunicazione con professionisti e con l’utenza interessati alla qualità dei servizi. Un’associazione utile e rappresentativa di noi.
Siamo al primo direttivo in persona in numero ristretto e possibilità di confronto efficace. E’ la migliore opportunità per scelte che vadano oltre la programmazione dei congressi regionali. I prossimi due anni vedano protagonisti ai massimi livelli di AOGOI e SIGO tutti i personaggi che ci possono supportare, da Trojano a Chiantera, da Dubini alla Viora e a breve la Presidenza di Valeria al Congresso di Firenze.
Questo è il mio contributo alla riunione: possiamo arrivare al 19/1 preparando un bollettino con documenti scritti, pareri personali, suggerimenti per rendere produttive le 4 ore della riunione.
Gli obiettivi segnalati sono numerosi e non sopportabili con le nostre forze attuali: va quindi fatta una selezione: documenti come questo, accettazioni di questo o quel punto, contestazioni o brain storming sarebbero ben accetti in funzione di un bollettino di preparazione al CdP
Obiettivi
Il numero di iscrizioni indica la rappresentatività di un’associazione professionale, nei primi 3 anni avevamo circa 300 iscritti di cui la maggior parte operativi e disponibili a dedicare tempo. Certamente i Congressi regionali da soli non possono essere efficaci a incrementare gli iscritti e diventa difficile richiedere un’iscrizione senza una specifica utilità. Bisognerà dare una priorità agli obiettivi considerando un numero attualmente limitato di collaboratori. La mia idea in termini di priorità:
- Definire le necessità di bilancio
- Individuazione del costo dei servizi AOGOI per associato
- Confronto con AOGOI e SIGO. 1 incontro tra direttivi
- Riunioni operative in presenza
- Comunicazione con gli operatori
- Scopi del sito
- Scopi del bollettino
- Collaborazione con i Social?
- Elaborazione dei Gruppi di Lavoro
- Ruolo delle Regioni
- Congressi Regionali
- Conferenza di Consenso dei Ginecologi Territoriali sul ruolo del ginecologo territoriale
- Definizione dell’organizzazione della componente sanitaria del consultorio
- Call for Action
1. Definire le necessità di bilancio
Senza un minimo operativo ogni azione diventa complicata. Dal sito, alle riunioni di persona, alla stampa di documenti, è necessario stabilire un budget minimo, con un lavoro progetti finalizzati a sponsorizzazioni su argomenti di specifica valenza territoriale (vulvodinia, contraccezione, ecc.) confrontandoci con AOGOI dopo attenta analisi dei progetti. Sono da programmare circa 4 CdP.
2. Individuazione del costo dei servizi AOGOI per associato
AOGOI fornisce servizi agli associati che hanno un costo per associato. Propongo di acquisire i servizi AOGOI individuando modalità possibili e costi. Per esempio, quanto può essere utile l’assicurazione sanitaria AOGOI per i nostri iscritti? Qual’è l’assicurazione gratuita correlata ad AOGOI?
La prima associazione che ha differenziato i rischi per professionisti territoriali è stata AGITE più di 10 anni fa, attualmente ci si può arrivare tramite AOGOI e AGEO. Ci riproponiamo?
3. Riunioni operative in presenza
Sono abituato alle riunioni Online, con la SMIC abbiamo organizzato un master sulla contraccezione con due riunioni in quattro e il resto online: le nostre capacità di riunione sono modeste per motivi vari, tra cui tecnologie non aggiornate, ecc.
Le riunioni digitali in 20 persone sono utili dopo che i problemi principali sono stati già discussi.
Penso a 4 riunioni del CdP, almeno una riunione di tutti i regionali o su base di macroregione (Nord, Centro, Sud, Isole) e quando opportuno anche per alcuni gruppi di lavoro soprattutto se collegato a progetti.
4. Confronto con AOGOI e SIGO. 1 incontro tra direttivi. Alcuni punti
- Ogni ginecologo territoriale deve gestire tutti i primi livelli in tutte le aree tematiche della salute riproduttiva sul territorio
- Dopo visita in consultorio in necessità di un accesso in ambiente ospedaliero, la paziente deve avere un percorso velocizzato e facilitato
- Le ecografie territoriali vedono avere un’agenda interna per chi proviene da un accesso ambulatoriale o consultoriale per permettere una diagnosi con adeguata tempistica (0-3 gg.)
- Dove si acquista un ecografo vanno assegnate 38 ore di copertura settimanale da medicina specialistica
- Quali ambiti vanno lasciati al territorio: ecografie di secondo livello, colposcopie, isterosonografie, isteroscopie diagnostiche, aborto farmacologico, tutti gli ambulatori di primo livello, i servizi per la riabilitazione perineale (dall’ipo- all’iper-tono; dall’incontinenza urinaria al dolore sessuale)? Come liberare il carico ai P.S. ospedalieri per la salute riproduttiva?
- Formazione di flow-chat territoriali condivise a livello nazionale e da riportare a livello regionale tramite una stretta collaborazione con AOGOI e lo sviluppo di un modello di processo di audit: quando passare dalla gestione territoriale al secondo livello ospedaliero? A livello locale si sopportano condizionamenti dall’ambito ospedaliero che non vedono una comunicazione sempre paritaria e che AOGOI - AGITE potrebbero affrontare su base nazionale.
4. Comunicazione con gli operatori
I ginecologi specialisti ambulatoriali interni al primo lavoro passano da una realtà universitaria al confronto con dirigenze ASL o territoriali frequente avulsi dal contesto professionale e manca una responsabilità sanitaria nel processo di integrazione tra le diverse figure sanitarie. Spesso ciò determina, soprattutto nelle realtà più periferiche una percezione di solitudine, soprattutto nel confronto con le dirigenze o con colleghi demotivati.
In un mondo di comunicazione come l’attuale c’è bisogno di un approccio moderno che possa attirare i nuovi giovani specialisti.
5. Scopi del sito
Il sito non può avere accesso numeroso se si rivolge a un pubblico ristretto. Il sito deve ricevere l’accesso della popolazione, degli operatori, degli iscritti e infine della pubblicità, possibilmente correlata esclusivamente a progetti (corsi, congressi, webinar, eco online, ecc.). Il sito deve essere utile e avere un contatore per i contatti.
Per essere utile nella formazione il sito necessita di scritti di aggiornamento che si basino sulla realtà internazionale a partire da Medscape e da Lancet con moltissimo materiale open source. Traduzione e preparazione di documenti. Il sito può avere più ruoli:
- Comunicare lo svolgimento dei congressi regionali, box nella home page
- Pagina di linee guida inerenti le aree di interesse territoriale con box riassuntivi e i nuovi elementi
- Pagine per counseling in ambulatorio alla paziente con informazioni da “rinfrescare” o approfondire a casa su ognuna delle aree tematiche territoriali
- Pagina per chat tra iscritti da invio email
- Aggiornamenti specifici: non solo link ma riassunti anche ripresi e modificati da siti
- Due responsabili editoriali per il controllo dei contributi
- Pagine con: 1. Descrizione delle modalità assunzione pillola; 2. Pagine per ogni contraccettivo 3. Scheda delle interazioni farmaci-contraccettivi; 4. Diario mestruale semestrale per varie tematiche (metrorragie, dismenorrea, cefalea); flow chart territoriali, 5. Diario minzionale; 6. Descrizione delle malattie a trasmissione sessuale
- Pagina con accesso con pw come repertorio di documenti interni all’associazione, per il CdP o i GdL
6. Scopi del bollettino
Per quanto riguarda i bollettini alla fine del 2010 avevamo un bollettino per tutto, dal bollettino AGITE, il bollettino di aggiornamento (articoli estratti da 5 riviste internazionali che avevo avuto come sponsorizzazioni, attribuiti a specifici responsabili, ricordo con affetto la Turchetto e la rivista internazionale sull’adolescenza) e bollettini per area tematica. Molto dipenderà dal contributo dei consiglieri di presidenza, segretari regionali, componenti dei GdL.
Intanto propongo di avere contributi per un bollettino preparatorio per il CdP del 19/1.
7. Collaborazione con i Social?
Abbiamo tra i nostri associati Lisa Canitano che per Vita di Donne ha allestito comunicazioni video per le utenti con modalità molto interessante, già tempo fa. Inoltre, al congresso SIGO del 14-16/23 di Milano la relazione della d.ssa Monica Calcagni “La contraccezione il web” ha ben spiegato come le nuove generazioni utilizzano il web in modalità social; la d.ssa ci ha riferito delle enormi possibilità in termini di contatti tramite i video su social. 1 milione di contatti, contro i 650 della SIGO. La dottoressa è stata avvicinata dalla d.ssa Silvia Von Wunster, primaria di Alzano Lombardo, presidente dell’ultimo congresso SIGO e nuova nel direttivo SIGO le ha proposto di collaborare con SIGO, ma è probabile che il rapporto con noi potrebbe essere più semplice per lei; le ho chiesto se poteva essere disponibile a venire al nostro direttivo; lei lavora il venerdì ma potrebbe liberarsi. Parlerò con Valeria su ciò e con Lisa proverò domani domenica 7/1. Ci potrebbe essere un’utilità per tutti. Alcuni video potrebbero essere linkati al nostro sito altri li potremmo produrre noi.
8. Elaborazione sui Gruppi di Lavoro (GdL)
In primo luogo serve definire obiettivi e modalità di lavoro de GdL, raccogliere le indicazioni di ogni componente dei gruppi, individuare e indicare i documenti essenziali o operativi di qualità attivi in determinate regioni.
L’intenzione dei GdL per aree tematiche aveva originariamente la logica di avere un GdL per ogni argomento che il ginecologo territoriale dovesse affrontare nella sua vita professionale; per una capacità di gestione gestione clinica in proprio del primo livello per ogni tematica, individuando il corretto momento per un invio ospedaliero con attenzione particolare per l’accesso facilitato in ospedale per le pazienti provenienti dalle strutture territoriali (nuova appetibilità per le strutture territoriali).
I GdL, in questa logica, devono individuare lo “standard minimo” del primo livello per tutti i ginecologi territoriali, già elaborati precedentemente da AGITE su: 1. contraccezione, 2. aborto volontario, 3. malattie a trasmissione sessuale, 4. sanguinamento uterino anomalo; 5. endocrinologia ginecologica, 6. Dolore mestruale e endometriosi, 7. Vulvodinia e dolore sessuale; 8. Incontinenza urinaria; 9. Climaterio 10. S. Genitourinaria della Menopausa 11. Violenza sessuale, 12. Ostetricia
I compiti dei GdL sulle aree specificamente territoriali sono possibilmente numerosi:
- Sviluppare flow chart per area tematica
- Fornire documenti per il sito
- Fornire documenti per il bollettino
- Individuare le procedure non appropriate
- Sostenere con documenti condivisi che possano sollevare da prescrizioni non appropriate a da rischi a ciò associati (come la prescrizione di esami della coagulazione o la prescrizione di terapie ormonali in menopausa)
- Sviluppare iniziative associative: es. addestramento per l’introduzione e la gestione degli effetti collaterali
- Possono individuare per area tematica le possibilità di sponsor (nuovi prodotti di qualità come la contraccezione con estetrolo)
- Ecc. da continuare…
- Ruolo delle Regioni
Alle regioni si da il compito di organizzare i congressi regionali, ma si può fare di più: sarebbe utile riuscire a fare una descrizione delle realtà consultoriali su base regionale e riuscire a segnalare le migliori procedure della regione per facilitare una maggiore omogenizzazione su base regionale (e un futuro lavoro sulle prestazioni dopo l’eventuale autonomia regionale, far rispettare il numero di operatori necessari e la qualità della struttura per non dover appartenere a una realtà lavorativa deprimente, da burn out.
- Congressi Regionali
Finanziamenti per progetti su base nazionale: quale contatto con aziende per progetti di vario genere (congressi, corsi aggiornamento on line, formazione all’addestramento all’introduzione di IUD): ho iniziato a contattare la Bayer e la Gedeon Richter; dovremmo mettere insieme i vari contatti o prodotti di interesse territoriale (come la palmitoiletanolamide, il PEA micronizzato, per un progetto sulla vulvodinia, ecc.) e sviluppare progetti che potrebbero essere utili alla nostra formazione,
Qualche discussione va aperta su congressi itineranti all’interno di un progetto sovvenzionato come quello sulla vulvodinia che era partito in Sicilia con un programma interessantissimo facilmente replicabile e bloccato non so perché. Inoltre: quale collaborazione tra le regioni, come devono essere gestiti i soldi delle sponsorizzazioni regionali, quale ruolo dei responsabili nord, centro, sud, isole, ecc.?
- Conferenza di Consenso dei Ginecologi Territoriali sul ruolo del ginecologo territoriale
Nel 1996-8 (a memoria) con AGICO vi furono due congressi molto importanti che erano riusciti a produrre due volumi al tempo rilevanti grazie ai rapporti importanti (es. Veronesi nei congressi itineranti sulla menopausa). In prospettiva e solo se saremo in grado di allargare il nostro auditorium AGITE dovremmo pensare a una conferenza di consenso sull’attività consultoriale. Culturalmente è un lavoro molto simile a Consultori e PNRR.
Dovremmo anche poter elaborare sull’architettura delle strutture territoriali per la salute riproduttiva (concorsi, collaborazioni con la facoltà di architettura, una tesi universitaria?)
- Definizione dell’organizzazione della componente sanitaria del consultorio
Perché in un consultorio non devo avere la possibilità di un esame infettivologico, un test HPV, uno streptococco beta emolitico in gravidanza, un microscopio, un ecografo con ecografia dedicato, una revisione dei casi, una valutazione dell’operato? Chi è responsabile di tutto ciò? A me la psicologa in consultorio dice che non è competente. Dodicesimo punto ma da affrontare a livello nazionale prima o poi.
Infine quale burocrazia sulle spalle dei medici?
13. Call for Action
La ginecologia territoriale ha più ambiti di cui due nel pubblico (specialistica ambulatoriale e consultori familiari) e uno privato che può essere esercitato nel proprio studio, studio associato, enti sanitari privati e/o convenzionati. Ma è certamente il pubblico che necessita di nuove modalità organizzative per nuove strutture territoriali che gestiscano il livello informativo, di counseling, di educazione alla popolazione e della gestione del primo livello di tutti gli item di possibile competenza territoriale.
Il primo obiettivo istituzionale, l’essere riconosciuti come uno dei tre attori della SIGO, è stato già raggiunto nel 2010, ma non è sufficiente. Altri ne rimangono ma vanno definiti con una scelta il più possibile condivisa e quindi discussa nel maggior numero di ambiti.
Vanno raggiunti i colleghi in modo moderno e differenziato: assicurazione, servizi, utilità del sito web; una mail List per condividere bollettini ad hoc; partecipazione ai gruppi di lavoro Sia con AGICO che con AGITE abbiamo promosso azioni e congressi con sindacati e associazioni per la salute riproduttiva, vi sono associazioni di pazienti (vedi endometriosi). Chiamare a raccolta i ginecologi territoriali, le ostetriche, si può pensare a una Call for Action.
14. Conclusioni: quale ruolo auspichiamo per il ginecologo nella struttura territoriale pubblica?
A Bologna ho potuto veder con Giovanni Fattorini, una struttura con due consultori familiari e struttura ambulatoriale con visite, eco, colposcopie e isteroscopie. E’ possibile prendere l’idea. Siamo molto indietro nella discussione su una nuova architettura delle strutture territoriali e come distribuire sul territorio tutta la clinica di primo livello più interventi di tipo ambulatoriale. Per una ginecologia green:
- Il ginecologo territoriale deve aver competenza del primo livello ginecologico e ostetrico I GdL in questa logica, devono individuare lo “standard minimo” del primo livello
- Individuare gli ambiti specifici di aggiornamento e promuovere un indirizzo specifico di ginecologia territoriale nella specializzazione di ginecologia e ostetricia
- Definire gli ambiti di appropriatezza delle procedure (esami pre-prescrizione pillola, ecc.)
- Quale diagnostica sul territorio: eco, colpo, isteroscopia?
- Primo soccorso - counseling? Coordinare la formazione al counseling delle professioni sanitarie
- Valorizzare l’assistenza territoriale per razionalizzare l’accesso agli ospedali
Infine:
- Ci confrontiamo prima del CdP?
- Documenti iniziali presentati dai coordinatori dei gruppi di lavoro per il 19/1?
- Cosa fare con il sito?
- Metodo di lavoro dei gruppi di lavoro?
- Riusciamo a evitare saluti, auguri, e varie che possono essere inviati individualmente, mentre impediscono di valorizzare anche comunicazioni operative?
- Partecipazione ai GISS: come? Relazione con i GdL?
Milano 6/1/2024
Maurizio Orlandella CdP Agite