Lo scopo di AGITE per entrare nell’ambito della SIGO era portare la visione (e le esigenze) della ginecologia e ostetricia medico preventiva pubblica nel principale organo di rappresentanza della ginecologia Italiana.
La ginecologia territoriale pubblica è una missione, è la forma meno retribuita della professione, è la più utile all’empowerment della donna, necessita di una formazione continua nel campo del counseling, del rapporto medico paziente, alla relazione con le donne migranti, all’appropriatezza clinica, ecc.
La ginecologia ospedaliera e universitaria devono focalizzare l’attenzione alle loro risorse complessive e hanno anche il potere di intercettare i finanziamenti necessari alla formazione generalmente funzionale alle attività ospedaliere che muovono grossi interessi. In questo momento ogni casa farmaceutica ha più risorse dai farmaci oncologici che dalla contraccezione o dal counseling.
Se la ginecologia “ufficiale” riconoscesse al ruolo del ginecologo territoriale la propria necessità di formazione e confronto dovrebbe essere interessata agli argomenti già posti al momento della sua nascita, tra cui il reperimento delle risorse:
La ginecologia territoriale pubblica è una missione, è la forma meno retribuita della professione, è la più utile all’empowerment della donna, necessita di una formazione continua nel campo del counseling, del rapporto medico paziente, alla relazione con le donne migranti, all’appropriatezza clinica, ecc.
La ginecologia ospedaliera e universitaria devono focalizzare l’attenzione alle loro risorse complessive e hanno anche il potere di intercettare i finanziamenti necessari alla formazione generalmente funzionale alle attività ospedaliere che muovono grossi interessi. In questo momento ogni casa farmaceutica ha più risorse dai farmaci oncologici che dalla contraccezione o dal counseling.
Se la ginecologia “ufficiale” riconoscesse al ruolo del ginecologo territoriale la propria necessità di formazione e confronto dovrebbe essere interessata agli argomenti già posti al momento della sua nascita, tra cui il reperimento delle risorse:
- Un’assicurazione professionale realmente correlata ai rischi professionali, molto ridotti rispetto all’attività ospedaliera o privata (non è concepibile che il ginecologo consultoriale che lavora nel proprio studio paghi la metà del ginecologo che lavora privatamente nell’ambito della fecondazione assistita nella colpevolezza della dirigenza SIGO;
- Agite ha la priorità di fornire documenti di consenso sulle modalità moderne dal “fare prevenzione” gestendo la clinica in modo orizzontale rispetto alle sub-specializzazioni (ciò è indispensabile per la gestione territoriale di tutti i primi livelli di tutte le aree tematiche specifiche della ginecologia territoriale, che richiedono un approfondito costante aggiornamento bibliografico con studio delle linee guida di ognuna delle aree tematiche che hanno frequenti aggiornamenti; * nota 1
- La programmazione dei congressi SIGO non può vedere una discussione solo tra i rappresentanti dei ginecologi ospedalieri e universitari, per inserire solo successivamente qualche relazione e moderazioni in spazi limitati o in tavoli secondari; originariamente AGITE partecipava attivamente alle riunioni preliminari del Congresso SIGO. C’è una sessione sul coordinamento territorio e ospedale?
- Senza la produzione autonoma di documenti e senza preventive Conferenze di consenso (come svolte in precedenti associazioni, AGICO), non si è in grado di allargare la base associativa minando la stessa rappresentatività di AGITE e la propria base associativa e tutte le altre conseguenze;
- Senza una produzione documentale autonoma mancano le risorse necessarie alla produzione di bollettini digitali e pagine sul sito
- Un sito per la ginecologia territoriale deve fornire tutte le risorse necessarie all’aggiornamento specifico e alla facilitazione e arricchimento del counseling sulle varie aree tematiche specifiche del territorio counseling
- Lo studio bibliografico, indispensabile all’aggiornamento che si presuppone nel medico, non corrisponde a nessun emolumento o tempo disponibile aziendale (gestito dagli ospedali), immaginando che lo studio di metanalisi o linee guida studiate in proprio (attualmente in forte riduzione tra i colleghi), siano secondarie alla partecipazione a un congresso con una relazione tra le tante di indirizzo ospedaliero
- Non è concepibile la mancanza di un indirizzo universitario specialistico alla ginecologia territoriale, che al momento richiede un impegno autogestito nella propria formazione professionale e la mancanza di una elaborazione scientifica nel campo della prevenzione o di processi di audit sulle attività preventive svolte
- L’ASL Città di Milano aveva 20 sedi consultoriali a Milano, che non vedeva una organizzazione con slanci professionali elevatissimi, ma teneva conto delle aspettative formative e di incontro mensile tra i ginecologi, queste riunioni sono scomparse da quando i consultori sono stati spostati dall’ASL e frazionati in diverse aziende ospedaliere; l’introduzione degli ecografia ha ridotto notevolmente il numero delle visite consultoriali classiche con ruolo preventivo e di counseling; l’introduzione di nuove ostetriche nei consultori vede contestualmente la progressiva scomparsa delle infermiere, le ultime assistenti del ginecologo consultoriale
- L’introduzione degli ecografie in consultorio senza ore specialistiche dedicate comporta l’aumento delle ecografie senza indicazione, la loro monetizzazione per una prestazione ritenuta inutile o dannosa (sottrazione di risorse al sistema sanitario), la mancanza o scarsa disponibilità pubblica per i casi patologici; invece si diffonde nel silenzio l’immagine della necessità di un’ecografia in ogni paziente pubblica e a maggior ragione privata, mentre tutte le responsabili della diagnostica dei vari ospedali sono ben a conoscenza di tali dati numerosissimi (270.000 casi studiati per numerosi anni)