Cause di ipertono pelvico
Una visita complessa
Vi sono numerosi studi che evidenziano come la condizione biochimica e biologica di infiammazione cronica, di ipertono e dolore pelvico siano reversibili con un approccio combinato che non può prescindere da un lavoro di:
Tutto questo fa già parte del lavoro del ginecologo medico preventivo a cui si deve aggiungere
- Tutti i quadri di tensione o dolore possono indurre contrazioni muscolari generalizzate con punte elevate in diversi distretti corporei, come nel caso del torcicollo; per quanto riguarda la pelvi, vi sono eventi che possono indurre una contrazione anomala della muscolatura pelvica, con evidenze diverse da individuo a individuo.
- L’evento probabilmente più correlato al quadro di ipertono pelvico è il dolore mestruale, soprattutto se intenso e prolungato, anche se il racconto del dolore, per poter essere affidabile, richiede molto di più di una singola domanda, a causa dal diverso vissuto individuale e dell’aumento della soglia del dolore, che ne modifica percezione e racconto. Può essere determinante anche l'aver vissuto da giovane il dolore mestruale
- Altri eventi collegati all’ipertono pelvico sono una storia di abuso o violenza sessuale; un singolo caso di violenza sessuale può determinare un ipertono pelvico in una donna fino a quel momento normotonica
- Interventi endoscopici e chirurgici sul tratto urogenitale, anche in assenza di uno stimolo cronico; una dolorabilità diffusa e prolungata a livello addomino-pelvico, come nei numerosi casi di meteorismo elevato che possono essere causa di uno stimolo infiammatorio cronico, algie pelvico-addominali fino al dolore pelvico cronico.
Una visita complessa
Vi sono numerosi studi che evidenziano come la condizione biochimica e biologica di infiammazione cronica, di ipertono e dolore pelvico siano reversibili con un approccio combinato che non può prescindere da un lavoro di:
- empowerment della donna
- emersione dei problemi nascosti in quando intimi, non verbalizzati, spesso nascosti
- interpretazione clinica che si approvvigiona dalla storia della donna e dalle sue aspettative, da questioni relazionali e problematiche lavorative e familiari.
Tutto questo fa già parte del lavoro del ginecologo medico preventivo a cui si deve aggiungere
- la pratica costante di una semeiotica rivolta ad una ispezione della muscolatura pelvica, alla valutazione di forza, tono, resistenza e l’individuazione dei muscoli implicati nella disfunzione
- il raccordo con servizi riabilitativi che contemplino principalmente massoterapia e ginnastica posturale, collegati a centri ultra specialistici per vulvodinia, dolore pelvico cronico, endometriosi, psicologia, sessuologia
- le nuove terapie per la regressione del quadro infiammatorio cronico
Individuazione della patogenesi tramite l'emersione dei problemi
L’emersione dei problemi è quindi il vero punto di partenza per considerare la possibilità di intervento curativo altamente efficace. Sono numerosi i casi dove è ben possibile un ritorno alla normalità mettendo in atto la combinazione degli interventi opportuni con un’adeguata tempestività.
La corretta interpretazione dei sintomi richiede in primo luogo l’allarme che evocano:
- la cistite semplice
- la vulvo-vaginite acuta
- l’indagine approfondita sul dolore mestruale dall’inizio del periodo fertile
- le informazioni sull’attività sessuale
- informazioni su dolorabilità vulvare, vaginale, addomino-pelvica
- l’occasionale incontinenza da sforzo (urinaria, ai gas, fecale) e l’urgenza e frequenza urinaria
- una storia di abuso o violenza sessuale possono essere indagate successivamente alla semeiotica pelvica che evidenzi un ipertono apparentemente immotivato
- Per quanto riguarda la dolorabilità addomino pelvica vi è il grande capitolo delle problematiche alimentari e digestive e della storia chirurgica addominopelvica.
Il racconto della paziente
Sono tutti dati facilmente reperibili avendo attivato un rapporto empatico e di alleanza medico-paziente e donando il tempo necessario. Spesso il racconto della paziente si indirizza al disturbo attuale e a una modalità di racconto determinato dalla propria cultura, condizione sociale, condizionamenti da amiche, parenti, pubblicità, social. Quindi dopo un adeguato colloquio:
- una “cistite semplice” e una “vulvo-vaginite acuta” potrebbero essere l’ultimo evento di una patologia recidivante
- il racconto di un dolore mestruale ”normale” potrebbe essere il terzo giorno di dolore di cui solo nel primo si era assunta una terapia antidolorifica
- un’attività sessuale normale potrebbe essere dolore alla penetrazione per poi passare o invece un dolore o fastidio prolungato dopo la fine del rapporto.
Conclusioni
- Bisogna evitare l’evoluzione della cronicizzazione che tramite la progressione della cascata infiammatoria può evolvere in vulvodinia o dolore pelvico cronico o rendere progressivamente ingravescente la dispareunia, aumentandone le comorbidità.
- Una corretta interpretazione dei sintomi e valutazione delle funzioni urinaria, fecale, sessuale, associata ad buona valutazione della muscolatura del pavimento pelvico possono stabilire la presenza di un quadro di normalità.
- Il corretto empowerment è finalizzato a dare alla donna la capacità di porre la domanda tempestivamente da paziente consapevole, prescindendo dalla propria condizione economica e sociale.
- L’individuazione precoce di una patologia cronica o recidivante allo stato iniziale rende più semplice la terapia, ne aumenta l’efficacia, ne permette la guarigione.
Nel riquadro sottostante
Argomenti |
Sintesi |
Dalla funzione alla disfunzione |
Un corretto tono muscolare mantiene il corretto percorso degli organi cavi che attendono alla minzione, attività sessuale e parto, defecazione |
La ispezione pelvica. Cosa deve fare il ginecologo |
Dalla ginecologia morfologica alla ginecologia funzionale |
L'infiammazione cronica e la degranulazione dei mastociti |
Il perdurare di un'infiammazione acuta recluta i mastociti, portatori di altri mediatori chimici che portano alla formazione di nuovi nervi (con sintomatologia dolorosa |
Dalla funzione alla disfunzione
Sono i problemi connessi alla muscolatura pelvica e alle funzioni correlate come la minzione, la defecazione, la sessualità, la riproduzione e il parto.
Tali funzioni richiedono un coordinamento di muscoli, che non abbiamo sotto gli occhi, interni al bacino oppure posteriori, per azioni di spinta, rilassamento, contrazione. Sebbene siano tutti stimoli, riflessi e azioni naturali, le funzioni del pavimento pelvico implicano comunque l’attivazione di muscoli volontari, magari non perfettamente addestrati, in alcuni casi sconclusionati, mimici, difensivi. L'attivazione muscolare quindi è condizionata sia dalla funzione che dalla risposta ad eventi esterni, non previsti, preoccupanti, che procurano dolore o tensione, espressioni di un ricordo traumatico o di una rimozione (contrazione pelvica - disfunzione /dolore - non so perché). Il passaggio da funzione pelvica spontanea e immediata a funzione controllata, con scelta di luoghi e tempi, che si attua in presenza di tabù, protezione dell’intimità e assecondamento delle convenzioni sociali, sconta spesso la mancata informazione di come funziona il corpo e cosa fare per tenerlo in forma |
La ispezione pelvica di norma non valuta la muscolatura pelvica
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La degranulazione dei mastociti trasforma l'infiammazione da acuta in cronica in cronica
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